Carlo Battaglia - Bio

Nato in Sardegna a La Maddalena. Trascorre la sua infanzia a Genova. 

Nato in Sardegna a La Maddalena. Trascorre la sua infanzia a Genova. 

Dal 1943 al 1947 ritorna a casa per poi spostarsi a Roma. Quegli anni di solitudine trascorsi in Sardegna hanno lasciato dei segni indelebili nella sua memoria visiva.

Dopo gli anni burrascosi del liceo, orienta i suoi studi verso la scenografia presso l'Accademia di Belle Arti. In quei primi anni, i suoi interessi sono principalmente teatro e cinema. In 'Accademia, grazie anche agli insegnamenti di Toti Scialoja, si innamora della pittura americana contemporanea. La sua tesi finale, infatti, è su Jackson Pollock.Riesce a dedicarsi davvero alla pittura solo dopo il servizio militare obbligatorio e, consapevole delle sue doti manuali, intraprende un lungo apprendistato pratico.

Dato che in questo momento l'unica possibilità di vedere l'arte contemporanea in Italia è alla Biennale di Venezia, Battaglia inizia a viaggiare: Kassel, Parigi, Londra. "Per comprendere appieno, è necessario vedere la destrezza e la dimensione degli originali: è fuorviante limitarsi esclusivamente alla riproduzione".

Nel 1962, vive per sei mesi a Parigi, grazie ad una borsa di studio in pittura. 

Nel 1964 inizia ad esporre a Roma, sempre consapevole del fatto che la sua pittura non è ancora individuale e autonoma. Una tappa fondamentale nella carriera artistica di Battaglia coincide con la mostra personale al Salone Annunciata del 1966, curata da Carlo Grossetti che ha avuto il coraggio di esporre nella sua galleria d'avanguardia, un artista ancora fuori moda.

Nel 1967 Battaglia si trasferisce per sei mesi a New York, lavorando in uno studio a Canal Street e stringendo amicizia con Reinhart, Motherwell e, in particolare, Mark Rothko. A suo tempo, Rothko era stato suo ospite a Roma per due mesi, nel 1965. Questo è il momento in cui scopre i suoi veri interessi: l'ambiguità e l'illusione del mondo tangibile, e li chiarisce lavorando ad una serie di quadri in cui esplora e sfrutta, per quanto possibile, queste idee. I risultati sono Misterioso, Vertiginoso, Visionario: opere che esaminano il volume in relazione ai grattacieli, concentrandosi sul gioco di riflessione sulle pareti di cristallo degli edifici.

Nel 1970, viene invitato alla Biennale di Venezia con uno spazio individuale in cui espone per la prima volta il tema delle maree. L'ambiguità, l'illusione e la magia del paesaggio marino coincidono con il suo amore sconfinato per il mare. Dal 1970 partecipa a tutte le mostre più importanti, sia in Italia che in Europa, della "nuova pittura" o "Pittura Analitica". Nel 1974 ha una retrospettiva a Venezia, a Palazzo Grassi, e poi a Ferrara, a Palazzo dei Diamanti e nel 1978 presso la Kunsthalle di Düsseldorf. Partecipa a diverse mostre d'arte contemporanea italiana tra cui Dipinti selezionati e sculture, la mostra inaugurale del Museo Hirshhorn di Washington del 1974.

In Italia, espone nei musei di Roma, Milano, Torino e molti altri: nel 1980 è invitato, ancora una volta con una sala personale alla Biennale di Venezia.

Dal 1980 si isola sempre più e inizia a dipingere con tempera all'uovo, dividendo il suo tempo tra Roma, New York e La Maddalena, dove ora dipinge in totale solitudine. Nella sua ricerca artistica la struttura nascosta del paesaggio tende ad assomigliare sempre di più all'aspetto del mondo visibile, non imitandolo, ma cercando di creare una "immagine in parallelo." 

Carlo Battaglia muore la mattina del 17 gennaio 2005.